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Quali esami devo eseguire per verificare la mia fertilità?

Aggiornamento: 2 ott 2023


studio ginecologico dott.ssa Renata Zanin a Modena, Sassuolo e Nonantola
Coppia fertile

Se stai provando ad avere un bambino senza riuscirci o semplicemente se stai iniziando a cercare una gravidanza e hai il dubbio di non essere fertile contatta il tuo ginecologo curante. Il tuo ginecologo, in base alla tua storia clinica, ti proporrà alcuni esami per verificare la tua fertilità.

Molte donne sono sicure di non avere problemi di fertilità perché nella vita hanno effettuato visite ginecologhe di routine senza rilevare alcuna anomalia e perché il loro ciclo è regolare, ma purtoppo questi due elementi non sono sufficienti a determinare se una donna è fertile.

La fertilità della donna può essere ridotta da fattori diversi e per questo di procede con vari esami: test che vanno ad analizzare la riserva ovarica e test che analizzano le tube e la cavità uterina


Verifica della riserva ovarica: ecografia per conta dei follicoli antrali e AMH

Per riserva ovarica si intende la stima del numero di follicoli antrali presenti nelle ovaie (i follicoli pronti per essere stimolati dagli ormoni all’inizio del ciclo). Poiché ad oggi non è ancora possibile effettuare una stima qualitativa e quantitativa degli ovociti contenuti nell’ovaio, si ricorre a una loro valutazione indiretta, andando a individuare ecograficamente il numero dei follicoli antrali ( <8 millimetri di diametro) presenti nelle ovaie tra il 2° ed il 5° giorno del ciclo.

La conta dei follicoli antrali viene associata all’analisi dell’ormone antimulleriano (AMH) che viene eseguita sul sangue, il livello di AMH può essere misurato in ogni momento del ciclo. Il valore ottenuto ci dà indicazioni sulla riserva ovarica residua. In previsione di un trattamento di PMA il valore dell’AMH può aiutare a prevedere la possibile risposta alla stimolazione ovarica al fine di predisporre un trattamento farmacologico personalizzato.


Verifica della pervietà tubarica

Circa il 30% – 40% dei casi di infertilità femminile è dovuto a un problema alle tube. La verifica della pervietà tubarica è tra i primi esami che vanno effettuati quando una donna non riesce a rimanere gravida naturalmente. Per verificare la tipologia di ostruzione delle tube ci sono diversi metodi, che variano per invasività.

Il meno invasivo e più preciso (l’unico scelto da me utilizzato attualmente presso i miei studi) è rappresentato dalla: Sonoisterosalpingografia HyFoSy ovvero l’ecografia transvaginale effettuata nell’ambulatorio del ginecologo, durante la quale viene utilizzato uno speciale mezzo di contrasto (schiuma di gel) di cui viene verificato il decorso tubarico e il passaggio del contrasto nelle tube e nella cavità addominale.

Più invasivi sono invece la sonoisterosalpingografia con soluzione fisiologica e aria, l’isterosalpingografia cioè una radiografia con mezzo di contrasto e la laparoscopia diagnostica, un vero e proprio intervento chirurgico effettuato in anestesia totale con intubazione.


Analisi di eventuali malattie sessualmente trasmesse (MST) che possono causare infertilità.

Un semplice esame eseguito con tamponi vaginali e cervicali (procedura simile ad un pap test) può permettere di identificare eventuali infezioni che possono alterare la fertilità portando ad un’alterata motilità degli spermatozoi o addirittura alla chiusura delle tubi o infezione dell’utero (endometrite).


Analisi della cavità uterina con ecografia 3D

Per valutare lo stato di salute della cavità uterina e individuare la presenza di eventuali patologie o malformazioni si effettua come prima indagine l’ecografia ginecologica 3D, capace di valutare anomalie uterine di forma, malformazioni congenite e patologie della cavità tipo polipi e miomi. L’ecografia 3D va eseguita prima dell’arrivo delle mestruazioni e può darci utili indizi su patologie dell’utero che causano infertilità.


Analisi della cavità uterina con isteroscopia diagnostica

Si tratta di una tecnica endoscopica minimamente invasiva generalmente effettuata senza anestesia che, attraverso uno strumento sottile (isteroscopio) collegato ad una telecamera, permette la visione dell’utero dall’interno.

Nel caso l’esame individuasse patologie (polipi, miomi o malformazioni congenite) a carico dell’utero, è possibile procedere con un’isteroscopia operativa in anestesia generale per rimuoverle.

Ricordati che è necessario che anche il partner esegua esami mirati perché molti casi di infertilità della coppia sono dovuti ad infertilità maschile.

Per il partner verrà richiesto spemiogramma, spermiocoltura e visita urologica.

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