Un recente review pubblicata dall'unità di endocrinologia, diabetoloIogia e andrologia dell'università Federico II di Napoli esamina il rapporto fra microbiota e stato menopausale.
L'alterazione del microbiota viene presa in considerazione sia come frutto dell'alterazione ormonale della menopausa, sottolineando come la disbiosi intestinale, vaginale e orale siano indotte dall’esaurimento dell’attività ovarica, sia al contrario studiando il ruolo di tali disbiosi nella patogenesi dei disturbi legati alla menopausa: osteoporosi, iperplasia endometriale, parodontite, malattie cardiometaboliche, carcinoma mammario.
Nella review si discute delle più recenti evidenze sul potenziale terapeutico dei probiotici associati ad una dieta sana ed equilibrata sottolineando quanto sia importante il ruolo del microbiota intestinale nel prevenire i disturbi della menopausa.
Dallo studio emerge che un microbiota sano può:
- PREVENIRE L'OSTEOPOROSI accrescendo l’assorbimento del calcio
- RIDURRE IL RISCHIO DI CARCINOMA MAMMARIO E IPERPLASIA ENDOMETRIALE DI TIPO I
- RIDURRE IL RISCHIO DI PARODONTITE E DISTURBI GENGIVALI;
- RIDURRE IL RISCHIO CARDIOMETABOLICO riducendo il rischio di sovrappeso, obesità, infiammazione, alterazioni del metabolismo glucidico e diabete.
Barrea L, Verde L, Auriemma RS, Vetrani C, Cataldi M, Frias-Toral E, Pugliese G, Camajani E, Savastano S, Colao A, Muscogiuri G. Probiotics and prebiotics: any role in menopause-related diseases? Curr Nutr Rep. 2023 Mar;12(1):83-97.
Già nella fase della perimenopausa un'accurata valutazione ginecologica e anamnestica può essere in grado di identificare le pazienti a rischio. Impostare una terapia ormonale sostitutiva o un supporto ormonale naturale è importante per preservare il microbiota in tutte le donne nel delicato periodo della perimenopausa e della menopausa. La consulenza di un nutrizionista esperto è fondamentale per il mantenimento di un microbiota sano tramite una giusta alimentazione e una corretta supplementazione di prebiotici personalizzata sui bisogni della paziente eventualmente avvalendosi di test del microbioma intestinale.
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